Il Federal Open Market Committee (Fomc), l’organismo della Federal Reserve responsabile della politica monetaria degli Stati Uniti, ha comunicato di aver lasciato i tassi di interesse al 5,25-5,50 per cento, il livello più alto dal 2001.
Dal marzo 2022, è la seconda volta che la Banca centrale statunitense opta per mantenere invariati i tassi d’interesse; nelle altre undici riunioni, è sempre stato deciso un rialzo dei tassi con il dichiarato obiettivo di contrastare l’inflazione.
I tassi d’interesse erano stati abbassati allo 0-0,25 per cento nel mese di marzo del 2020, per mitigare gli effetti negativi della pandemia di coronavirus sull’economia statunitense, e poi progressivamente aumentati dallo scorso anno.
Così, dopo aver adottato numerosi rialzi in poco tempo, secondo la Banca centrale, l’inflazione dovrebbe scendere al 3,3 per cento entro la fine di quest’anno, al 2,5 l’anno prossimo e al 2,2 entro la fine del 2025. Motivo per il quale si prevede che i tassi scenderanno ma gradualmente: 5,1 per cento entro la fine del 2024 e 3,9 per cento entro la fine del 2025. La crescita intanto va: per il 2023 dovrebbe attestarsi al 2,1 per cento.