Nella sua riunione di maggio la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi di interesse fra il 5,25 e il 5,50 per cento, ai massimi da 23 anni. La decisione, in linea con le attese degli analisti, è stata motivata da un’inflazione ancora troppo alta.
La Fed è “impegnata” a far tornare l’inflazione al 2 per cento, ma negli ultimi mesi c’è stata una mancanza di progressi verso il target. È quanto si legge nel comunicato della banca centrale statunitense, che ha preso la decisione all’unanimità, con 12 voti favorevoli su 12. Si tratta del sesto vertice consecutivo in cui la Fed ha lasciato i tassi invariati.
Il messaggio della Fed riflette un brusco cambiamento nel suo calendario sui tassi di interesse. Già durante l’ultima riunione del 20 marzo, i policy maker della Fed avevano previsto tre riduzioni dei tassi nel 2024, probabilmente a partire da giugno.
Ma data la persistenza di un’inflazione elevata, i mercati finanziari ora si aspettano solo un taglio dei tassi quest’anno, a novembre.
I prezzi medi, nel frattempo, rimangono ben al di sopra dei livelli pre-pandemia nella prima economia al mondo, e i costi dei servizi (che vanno dagli affitti degli appartamenti e dall’assistenza sanitaria ai pasti al ristorante e all’assicurazione auto) continuano ad aumentare.