La Fed ha cambiato definitivamente rotta. La riunione di giugno del Comitato di politica monetaria (Fomc) tornerà a concentrarsi su altro. A spingere la Fed a mantenere fermi i tassi di interesse al livello sono stati i dati sull’inflazione. L’indice Pce, che la banca centrale Usa ha adottato come riferimento, era ad aprile (2,7% annuo) ai livelli di novembre, dopo il brusco rialzo di marzo.
Le aspettative di inflazione di lungo periodo si sono, inoltre, ulteriormente stabilizzate attorno a un livello leggermente più elevato rispetto all’obiettivo, lasciando temere che la disinflazione possa fermarsi al di sopra del target: una circostanza che, nella logica della Fed, potrebbe segnalare la persistenza di pressioni sui prezzi capaci di risospingerli verso l’alto.
Anche l’incremento dei salari orari, sia pure in rallentamento, resta a livelli elevati: è normale che le retribuzioni puntino a recuperare parte del terreno perduto in termini di potere d’acquisto.