Jerome Powell si è convinto. L'economia Usa ha bisogno di sostegno. I pur ragguardevoli tassi trimestrali di crescita del Pil USA nascondono insidie dietro l'angolo: la persistente bassa inflazione, la minaccia del braccio di ferro commerciale con la Cina e un orizzonte di bassa crescita globale.
E' giunto il momento di ascoltare chi chiede, da tempo, una scossa da parte della banca centrale USA e di operare quindi un taglio ai tassi di interesse. Ma non è il momento di ascoltare le richieste più estreme, il taglio di un punto percentuale secco, come vorrebbe l'inquilino della Casa Bianca.
Ormai è deciso: alla riunione di fine luglio la Federal Reserve taglierà i tassi di 25 punti base. Un taglio estremamente prudente, il minimo possibile, ma pur sempre la prima sforbiciata della Fed da dieci anni. Un segno forte: anche per gli Stati Uniti, come già per l'Europa, la strada dell'allentamento monetario per i prossimi mesi – o forse anni – è tracciata.