L’economia statunitense è in forte ripresa e un aumento dei tassi potrebbe arrivare a inizio 2023. La previsione è del vicepresidente della Fed, Richard Clarida, secondo cui la prima economia al mondo potrebbe raggiungere gli obiettivi fissati dall’istituto centrale su inflazione e occupazione entro la fine del prossimo anno.
“Credo - ha detto intervenendo al Peterson Institute - che queste condizioni necessarie per alzare il range dei tassi sui Federal funds saranno soddisfatte alla fine del 2022”. E dunque - ha aggiunto – “avviare la normalizzazione della politica monetaria nel 2023 sarebbe coerente con il nostro nuovo obiettivo di inflazione”. Il livello dei prezzi al consumo supererà probabilmente nel 2021 il 3% (su base annua), troppo distante dal target del 2% fissato dalla Fed.
Clarida ha poi spiegato che, sebbene l’economia statunitense non abbia ancora raggiunto gli obiettivi fissati, la Fed è pronta a ragionare sul ritiro degli stimoli verso la fine del 2021.
Intanto, a luglio, il settore privato ha creato 330 mila nuovi posti di lavoro. Il dato esclude i lavoratori del settore pubblico ed è nettamente inferiore alle stime degli analisti che si aspettavano una crescita di 653 mila posti. Mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 5,9% dal suo massimo pandemico del 14,8%, ci sono ancora circa 7,6 milioni di occupati in meno rispetto al periodo pre-crisi.