Calcio e cripto-finanza

I fan token possono essere considerati una mossa geniale per raccogliere fondi senza dover dare in cambio né interessi, né dividendi e né tantomeno garantire il rimborso del capitale. Questo fenomeno legato al settore calcistico e sportivo potrebbe estendersi a dismisura. La prospettiva è tuttavia alquanto inquietante in quanto renderebbe lo sport, lo spettacolo, il cinema sempre più legati a logiche di profitto, sempre più dipendenti dalle scelte della massa e sempre meno legati al talento individuale o all’espressione artistica.

Calcio e cripto-finanza

In questo post sono riportati i passaggi principali di un articolo firmato da Jacopo Temperini e Riccardo Zolea, pubblicato sulla Rivista Economia e Politica.

Il mondo del calcio ed il mondo della “cripto-finanza” si sono incontrati, e piaciuti. Il frutto di questo incontro ha dato vita a qualcosa di nuovo. Recentemente, infatti, alcune squadre di calcio europee (tra le quali Paris Saint-Germain, Barcellona, Atletico Madrid, Manchester City e Arsenal, ma anche le italiane Juventus, Inter, Milan, Roma, Novara e a breve la Lazio) stanno lanciando i cosiddetti fan token.

Di cosa si tratta? Sostanzialmente, delle società terze, legate alle società sportive solitamente tramite sponsorizzazioni, emettono titoli che danno diritto a prendere decisioni inerenti alle squadre di calcio, nonché sconti su gadgets, biglietti omaggio e altri simili privilegi. Sul finire del 2019 la piattaforma Socios.com ha lanciato l’emissione del primo fan token dedicato ad una squadra di calcio, la Juventus.

Ma cos’è un fan token? Chi li emette? A cosa servono? Quanto valgono? Partendo dal principio, il mondo dei fan token ha origine sulla piattaforma digitale Socios.com e il business di Socios fa capo alla società maltese Mediarex Enterprise Limited, controllata dalla holding, Zokay Investments, avente sede alle British Virgin Island. L’obiettivo della società è coinvolgere nel mondo dello sport non solo i tifosi direttamente, ma anche di dar voce, spazio e possibilità di scelta a tutti i fan e i tifosi del mondo attraverso la digitalizzazione della loro partecipazione.

A tale scopo, Socios.com ha deciso di utilizzare la tecnologia della blockchain come strumento in grado di far sì che tifosi e squadre potessero interfacciarsi gli uni con le altre. È stato quindi prima di tutto creato un “token ERC-20”, il cui nome è Chiliz ($CHZ) sulla Blockchain di Ethereum, dopodiché è stata costruita una blockchain laterale che fa capo alla piattaforma Socios.com. In sostanza, sulla Blockchain laterale vengono emessi i fan token riferiti a ciascuna società partner di Socios, ed è sempre su questa blockchain che clienti (fan) e partner (società di calcio, leghe, ecc.) interagiscono tra loro mediante le votazioni e qualsiasi altra forma di partecipazione consentita. Per tutto ciò che invece riguarda lo scambio di fan token tra i fan o l’acquisto e vendita degli stessi, per $CHZ la blockchain di riferimento è quella di Ethereum. Tale divisione dei ruoli trova il suo senso nelle caratteristiche specifiche delle due blockchain: il vantaggio di questa separazione dei compiti va ricondotto principalmente alla velocità di convalida di ogni contratto.

In pratica, i fan token sono risorse digitali collezionabili, coniate sulla blockchain di Socios.com, che forniscono ai proprietari l’accesso a diritti particolari: il possesso di tali token dà il potere di influenzare le decisioni delle squadre preferite in modo commisurato al quantitativo di fan token di quella squadra posseduti, sbloccando premi VIP e l’accesso a promozioni esclusive, giochi, chat e un “riconoscimento da superfan” (un appellativo privo di concreti vantaggi economici). Ovviamente è la società calcistica a decidere tematiche o quesiti da sottoporre ai possessori dei token. Un esempio di tali scelte potrebbe essere il parere sui colori della terza maglia o sulla grafica del pullman ufficiale della squadra.

Riguardo ai numeri, oltre al valore in dollari di ciascun token verificabile direttamente sulla piattaforma di Socios.com, sembra che i fan token abbiano generato oltre 150 milioni di sterline di entrate per i maggiori partner calcistici europei di Socios.com. Il quantitativo di token emettibili è limitato e prestabilito da Socios con ciascuna società in base ai suoi desideri. Per quanto riguarda il loro valore, il funzionamento è il seguente: i token delle nuove squadre, prima di entrare nel mercato “libero”, vengono messi a disposizione degli iscritti a Socios.com ad un prezzo fisso di 2$ acquistabili in $CHZ. I token pre-acquistabili hanno un tetto massimo per ciascun acquirente, in modo da impedire che un solo agente possa comprarne troppi, e ne è bloccato l’acquisto e la vendita tra privati fino al momento del lancio sul mercato. A quel punto i token vengono messi a completa disposizione sia degli acquirenti iniziali, i quali possono decidere se “holdarli” (bloccarli, nel senso di tenerli senza intenzione di venderli) o metterli in vendita, sia eventualmente di nuovi compratori (al prezzo formatosi sul mercato).

Su Socios.com i vari agenti decidono a che prezzo sono disposti a vendere i token: il sistema mostra solamente il valore più basso e fino a che non viene venduto l’intero quantitativo di token offerto a quel prezzo, il prezzo mostrato non si alza. Questo vale per tutti i token; tuttavia, alcuni token, oltre alla suddetta modalità, presentano la possibilità di essere venduti e acquistati su uno o più siti o app di exchange che scambiano criptovalute (per esempio, questo vale per i token del Paris Saint-Germain e della Roma).

Sostanzialmente, le società emettitrici, nonché indirettamente le società calcistiche, ricevono un finanziamento, in una forma profondamente differente dall’obbligazione (non dovendo restituire il capitale né pagare un tasso d’interesse) e apparentemente più simile all’azione. Tuttavia, questi fan token hanno in realtà molto poco in comune con le azioni. Infatti, le azioni prevedono la distribuzione dei dividendi e la possibilità di avere voce in capitolo nella gestione aziendale, mentre i fan token non prevedono la distribuzione di alcun dividendo e permettono di prendere decisioni irrilevanti dal punto di vista della gestione aziendale. In altre parole, questi “titoli” condividono i rischi delle azioni poiché non è previsto il rimborso del capitale investito, ma non prevedono alcuna forma di remunerazione.

L’unica possibilità per ottenere un guadagno dai fan token è la vendita sul mercato secondario, sperando in guadagni in conto capitale. Eppure, questo titolo ha molto del derivato e risulta quindi alquanto rischioso in quanto legato alle dinamiche delle criptovalute, all’andamento dei campionati di calcio e ovviamente alla speculazione finanziaria.

In qualche modo, questi “titoli” sembrano una sottoscrizione richiesta indirettamente dalle squadre calcistiche ai propri tifosi. In questo caso, infatti, sarebbe molto chiaro per l’acquirente il tipo di operazione finanziaria che sta sottoscrivendo. Tuttavia, la possibilità di coinvolgere i tifosi in decisioni di marketing o di ottenere dei privilegi riguardanti le squadre, fino a poco tempo fa, era in gran parte gratuita e legata magari a fan club, a sondaggi, a incontri con i tifosi ed altri simili metodi. L’innovazione consiste nel far pagare per “diritti decisionali” e privilegi che in precedenza erano fondamentalmente gratuiti. La novità di richiedere un pagamento ai tifosi in cambio di questi diritti, unita alla possibilità di rivenderli su un mercato secondario, rendono più fumosa la natura di sottoscrizione di questo “titolo”. Infatti, la possibilità di rivendere i fan token sul mercato secondario implica la possibilità di guadagni e di perdite enormi in conto capitale, molto aleatorie in quanto connesse alla molteplicità dei rischi impliciti connessi al sottostante di questi “titoli”: i rischi inerenti alla squadra di calcio, i rischi connessi alla società terza e non ultimi i rischi derivanti dall’estrema volatilità del mondo cripto.

Concludendo, i fan token possono essere considerati una mossa geniale da parte del capitalismo contemporaneo per raccogliere fondi senza dover dare in cambio né interessi, né dividendi e né tantomeno garantire il rimborso del capitale. Questo fenomeno momentaneamente legato al settore calcistico e sportivo potrebbe estendersi a dismisura. Per esempio, gli influencers potrebbero emettere fan token per far decidere al pubblico, pagando, come dovrebbero vestirsi nei loro video, oppure si potrebbero emettere fan token per chiedere al pubblico che automobile dovrà guidare James Bond nel prossimo film, o ancora che personaggio rivedere nel prossimo film di Star Wars o del Signore degli Anelli…

Tale prospettiva è tuttavia alquanto inquietante in quanto renderebbe lo sport, lo spettacolo, il cinema sempre più legati a logiche di profitto, sempre più dipendenti dalle scelte della massa (adottate in maniera più o meno trasparente) e sempre meno legati al talento individuale o all’espressione artistica.

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