
Forse il principale obiettivo del governo statunitense, da raggiungere tramite la tregua in Ucraina, è il “decoupling” tra Russia e Cina (come cominciano a sostenere alcuni osservatori): staccare Mosca dall’abbraccio con Pechino per tentare di isolare Xi Jinping, considerato il vero nemico strategico di Washington.
Ciò che molti europei in questo momento considerano pericoloso, il riavvicinamento di Mosca all’orbita euro-atlantica, rientra in realtà in un progetto messo a punto dall’amministrazione statunitense. Spingere la Russia a riallacciare i rapporti con l’Europa significa, di fatto, allontanare Pechino da Mosca, che è al momento anche un suo ottimo fornitore di gas a basso costo.
Un repentino riavvicinamento tra Usa e Russia serve, nell’ottica della Casa Bianca a indebolire la Cina e consentire a Putin di ricominciare a pompare gas verso il suo storico facoltoso cliente, ovvero il Vecchio continente (una delle cause della persistente recessione tedesca è proprio il fatto di aver dovuto in parte rinunciare all’oro blu di Gazprom).
Ma siamo sicuri che un’Europa frammentata e spaccata in più parti sia poi funzionale agli interessi geopolitici ed economici degli Stati Uniti nel medio-lungo periodo? Così facendo non si apre la strada a Mosca e Pechino, che con l’Europa vantano, a differenza degli Usa, la continuità territoriale?