"Non sarà più permesso alle persone di arrivare dall'Europa nella remota possibilità che possano trovare un lavoro. Continueremo ad accogliere i professionisti qualificati che aiutano la nostra economia a prosperare, dai dottori alle infermiere, agli ingegneri e agli imprenditori ma, per la prima volta da decenni, avremo il pieno controllo dei nostri confini". Il piano sulla Brexit aveva già mietuto due vittime - le dimissioni dei due ministri Boris Johnson e David Davis - ancora prima di essere reso pubblico, ma Theresa May è andata avanti per la sua strada, convinta che l'unica soluzione possibile sia quella "soft" e che ciò "richieda pragmatismo e compromesso da entrambe le parti".
A due anni dal referendum sulla Brexit, con questo spirito il premier ha presentato oggi il Libro bianco sull’uscita dall’Ue. Via libera, quindi, a imprese, lavoratori ad alta qualificazione e studenti. Ovvero, i target che possono portare un vantaggio concreto all’economia britannica. Ma la proposta del governo ha più nemici che amici tra i parlamentari. Giudicata troppo leggera dai Brexiters, ancora troppo minacciosa nei confronti dei rapporti con Bruxelles per i contrari all’uscita dall’Ue.
Rischia di aprirsi nel Regno Unito una crisi costituzionale senza precedenti. I laburisti chiederanno nuove elezioni, ma non ora visto che dovrebbero prendere in mano una patata bollente. Con il paradosso che difficilmente potrebbero riuscire a fare tanto meglio rispetto a quanto presentato oggi da Theresa May. Anche perché il tempo disponibile è ormai quasi esaurito.