“Oggi è il fatidico 8 giugno. Quello che, se non stavamo attenti, avremmo avuto 151 mila malati in terapia intensiva. Invece sono 286. E dopo 20 giorni dalle aperture di maggio, non c’è alcun segno di quel ritorno della pandemia che certi esperti davano per scontato.”È quanto sostiene il virologo Guido Silvestri.
I dati mostrano – secondo il medico - che sono stati “inadeguati a prevedere l’andamento reale dell’epidemia”, osserva lo scienziato italiano docente negli Usa alla Emory University di Atlanta.
“Prima del 4 maggio - ricorda Silvestri - gli autori dei modelli matematici sugli effetti della fase 2 che si stava pianificando, basandosi su modelli matematici hanno detto al Paese: ‘Sappiate che, non appena si riapre, i casi sicuramente saliranno. Di poco se riapriamo un po’, tantissimo se riapriamo molto’. In altre parole, ci aspettava un disastro. Le cose sono andate come sappiamo”.