Telecom Italia ha escluso Huawei Technologies da una gara d’appalto per l’acquisto di apparecchiature 5G per la rete di prossima generazione in Italia e in Brasile.
L’elenco dei fornitori invitati comprende Cisco, Ericsson, Nokia, Mavenir e Affirmed Networks, società recentemente acquisita da Microsoft.
La mossa arriva proprio quando l’Italia sta valutando se escludere l’azienda di Shenzhen dalla costruzione della rete 5G sulla base delle accuse sempre più numerose (e mai provate) secondo cui la Cina potrebbe in questo modo spiare le comunicazioni dei Paesi occidentali.
Il governo degli Stati Uniti ha esortato i suoi alleati a escludere il colosso cinese dalle comunicazioni di prossima generazione dell’Occidente.
Il Regno Unito pubblicherà entro luglio un aggiornamento del governo sulla società cinese dopo averle concesso solo un ruolo limitato nella costruzione della rete 5G della Gran Bretagna.
Il capo dell’agenzia francese per la sicurezza informatica Anssi ha escluso il divieto totale delle apparecchiature Huawei, ma ha detto che le società transalpine sono state incoraggiate a evitare di passare alla compagnia cinese.
In realtà, la rinuncia a Huawei rischia di rivelarsi un boomerang. Visto che il colosso cinese detiene la quota maggiore (35%) di brevetti (rispetto a tutti gli altri Paesi) è in pratica impossibile per le società occidentali partecipare alla definizione degli standard internazionali.
Di fatto, chi rinuncia a cooperare con Pechino in questo campo rischia di restare tagliato fuori dalla tecnologia stessa visto che l’armonizzazione degli standard è condizione necessaria per la digitalizzazione a livello globale.