L'Intelligenza artificiale potrebbe trasformare radicalmente il nostro modo di lavorare, ma una nuova ricerca rivela che le aziende stanno adottando tecnologie di automazione ad un ritmo più modesto di quanto si immagini. I risultati dello studio sono stati pubblicati in un libro di cui è co-autore Leslie Willcocks, professore alla London School of Economics, che afferma: “La nostra ricerca rivela l’incoerenza e l’esagerazione che circonda l’applicazione dell’intelligenza artificiale e dell’automazione cognitiva al lavoro”. Secondo Willcocks l’eventuale perdita di posti di lavoro “umani” sarebbe sopravvalutata.
Queste nuove tecnologie stanno vivendo una crescita esponenziale che continuerà per i prossimi cinque anni. Tuttavia le applicazioni di intelligenza artificiale necessarie ai computer per replicare il funzionamento della mente umana potrebbero non essere implementate sui posti di lavoro a breve e, forse, occorreranno decenni per vederle all’opera (al posto nostro).
“L’implementazione di queste innovazioni richiederà molto più tempo di quanto non si creda”, afferma Willcocks. Nel frattempo, tuttavia, il tema del futuro sta monopolizzando l’attenzione e rischiamo di sottovalutare altri fattori più stringenti e legati al presente come la mancanza di produttività, l’aumento dei carichi di lavoro e la carenza di adeguate competenze.