Appena il 30 ottobre giorni fa era stato il ministro della Scienza e della Tecnologia cinese, Wang Zhigang, a illustrare gli obiettivi nel medio e lungo periodo approvati dal Comitato Centrale del Partito Comunista: insistere sullo sviluppo di tecnologia e innovazione per arrivare all’auto-sufficienza tecnologica.
Huawei ora da corpo a quelle parole, annunciando l’apertura di un centro di ricerca e sviluppo a Shanghai per la produzione autarchica di chip.
Il colosso cinese “sta lavorando alla realizzazione di un impianto per la produzione di chip a Shanghai che non utilizzerebbe la tecnologia statunitense” si legge in un post pubblicato sul sito del colosso cinese, “consentendole di garantire le forniture per la sua attività di infrastruttura di telecomunicazioni principale nonostante le sanzioni statunitensi”.