L’azienda taiwanese Tsmc, leader nella produzione di semiconduttori avanzati, aumenterà i propri investimenti del 60 per cento negli Stati Uniti, portandoli a 65 miliardi di dollari.
L’obiettivo è produrre sul territorio americano i chip più avanzati al mondo (a 2 nanometri). La segretaria al Commercio Gina Raimondo ha affermato che Tsmc costruirà anche una terza fabbrica di semiconduttori – oltre alle due già annunciate – a Phoenix in Arizona.
Come previsto dal Chips and Science Act firmato dal presidente Joe Biden nel 2022, il colosso taiwanese riceverà 6,6 miliardi di dollari in sovvenzioni dal governo federale americano. Si tratta della seconda maggiore erogazione concessa da Washington dal varo della normativa, inferiore solo a quella per Intel di oltre 8 miliardi.
Tutto ciò fa capire quanto la guerra dei semiconduttori sia importante per gli equilibri geopolitici attuali e futuri, ricordandoci che la seconda guerra mondiale è stata decisa dall’acciaio e dall’alluminio. Le mosse dell’amministrazione a guida Biden, dunque, si inseriscono in un contesto evidente: incrementare la produzione nazionale di tecnologie critiche.