
In risposta ai dazi imposti da Donald Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio dall’estero, l’Unione europea ne ha annunciati come ritorsione altri su una serie di prodotti statunitensi, come il whisky, le moto Harley Davidson, e alcuni prodotti agricoli.
Le due parti hanno molto da perdere dall’introduzione di nuove barriere commerciali, perché l’Ue e gli Stati Uniti vantano la più stretta e importante relazione bilaterale commerciale e di investimento al mondo: rischiano dunque di esserci gravi ripercussioni su catene di approvvigionamento, prezzi e posti di lavoro.
Le conseguenze di queste misure possono essere particolarmente evidenti in alcuni settori dell’economia in cui si concentra l’interscambio commerciale.
Nel 2024, quasi la metà (49,5%) delle esportazioni dell’Ue verso gli Stati Uniti si è concentrata in cinque categorie: al primo posto i prodotti farmaceutici e medicinali (22,5%), seguiti da veicoli stradali (9,6%), macchinari industriali generici (6,4%), apparecchiature elettriche (6,0%) e macchinari specializzati (5,0%).
Dagli Stati Uniti i paesi europei importano soprattutto cinque tipi di prodotti, che nel 2024 hanno rappresentato il 50,4% del totale delle importazioni da questo paese: petrolio e derivati (16,1%), prodotti farmaceutici (13,8%), macchinari per la generazione di energia (9,2%), gas naturale (5,8%) e altri mezzi di trasporto (5,5%).