La Cina sostiene di aver messo a punto un sistema di intelligenza artificiale in grado di valutare la lealtà degli iscritti al Partito comunista cinese (Pcc). È stato sviluppato da ricercatori in un centro di ricerca nell’Hefei e utilizza l’intelligenza artificiale per leggere le espressioni facciali e le onde cerebrali in modo da stabilire quanto siano recettivi “all’educazione ideologica e politica”.
I membri del Pcc possono essere valutati nei livelli di gratitudine e fedeltà verso la dirigenza dell’organizzazione politica e il Partito in generale, spiega Didi Tang, corrispondente di The Times a Pechino: la tecnologia è stata illustrata in un articolo pubblicato il primo luglio e poi rapidamente cancellato dal web.
La notizia alimenta gli interrogativi su quale sia il livello di sorveglianza in Cina, che ormai si appoggia in maniera costante alla tecnologia di riconoscimento facciale; e aumenta il timore che il Partito comunista stia premendo l’acceleratore nello sforzo di controllare sempre di più la popolazione cinese.