Saranno 660 milioni gli africani che avranno uno smartphone in tasca entro il 2020. Se la stima venisse confermata si tratterebbe di un raddoppio rispetto alla rilevazione del 2016. I dati li ha presentati la società di consulenza Deloitte nella capitale del Senegal, Dakar.
Mentre l'Africa è ancora in ritardo in termini di tecnologia, media e telecomunicazioni, sta cercando di rendersi autonoma in altri ambiti. E ci sta riuscendo nel business della musica. Le start-up africane di streaming musicale, come Baziks Pulse nella Repubblica Democratica del Congo, si confrontano con giganti del settore del calibro di Spotify, Deezer o Apple Music. La mossa vincente è stata puntare sulla produzione locale. Fino ad alcuni anni fa, gli africani consumavano soltanto musica prodotta all’estero. Ora non è più così.
Questa tendenza è guidata dalla rapida crescita del numero di smartphone, che dovrebbe incrementarsi del 100% tra il 2016 e il 2020. Un altro passaggio cruciale sarà la diffusione di Internet, soprattutto nelle aree rurali. Tenendo conto che i paesi tecnologicamente più avanzati sono Ruanda e Ghana, mentre Niger e Burkina Faso quelli meno.