ChatGPT sta irrompendo nel mondo della ricerca online con una velocità tale da poter scombinare gli attuali equilibri. La risposta di Google non si è fatta attendere. E infatti il gigante di Mountain View ha appena annunciato Bard, un software basato sull’intelligenza artificiale che sembra simile al chatbot per il quale Microsoft ha messo sul piatto ben 10 miliardi di dollari.
L’annuncio è arrivato con un post del ceo di Google, Sundar Pichai: il chatbot sarà inizialmente accessibile solo ad alcuni utenti tester. Ma presto sarà disponibile per tutti. E soprattutto sarà integrato nel motore di ricerca Google Search, che con oltre il 90% del mercato rimane quello più utilizzato al mondo.
Pichai ha spiegato che, con Bard, Google cerca di “combinare la vastità della conoscenza mondiale con l’intelligenza, la potenza e la creatività dei nostri grandi modelli linguistici”. Il nuovo strumento “utilizza le informazioni presenti sul Web per fornire risposte aggiornate e di alta qualità. Può essere uno strumento per la creatività e un trampolino di lancio per la curiosità: per esempio, aiutando a spiegare a un bambino o una bambina di 9 anni le nuove scoperte fatte grazie al telescopio spaziale James Webb della Nasa, o per saperne di più sui migliori attaccanti di calcio in questo momento, o per ottenere consigli su come migliorare le proprie competenze”.
La partita è cominciata. Cosa accadrà ora? La bolla ChatGPT si sgonfierà se Bard sarà davvero performante? E quale dei due chatbot sarà in grado di conquistare prima e meglio il maggior numero di utenti? ChatGPT parte con qualche settimana di anticipo. Ma Bard arriverà su Google Search, un motore che vanta 10 miliardi di ricerche su base quotidiana.