La Francia (su pochissime tratte, a dire il vero) lo ha fatto. Ci stanno ragionando altri Paesi europei. E anche in Italia c’è chi spinge per adottare l’iniziativa transalpina: il taglio dei voli brevi per spostare le persone sui treni ad alta velocità e ridurre le emissioni nocive nell’aria.
Ma i collegamenti aerei potenzialmente sostituibili con il treno risultano appena 12. A sostenerlo sono gli esperti dell’Itsm (Università di Bergamo) che hanno valutato l’impatto in un’analisi in cui si considerano come “sostituibili” quelle rotte “in cui il tempo di viaggio con mezzi alternativi risulti non superiore al 20% rispetto all’aereo”.
“Nel mercato europeo — sostengono gli esperti dell’Itsm — i posti offerti su rotte domestiche che risultano sostituibili senza un aggravio significativo nei tempi di percorrenza sono il 9% del totale, dato che varia fortemente a seconda del Paese considerato”. Per la Francia quel dato sarebbe del 20% e salirebbe al 42% se si aumentasse il tempo del viaggio, portando la tolleranza al 25%.
Per l’Italia i livelli di sostituibilità sarebbero “nettamente inferiori”. E si tratterebbe di 12 rotte individuate che non sono tutte operate oggi ed equivalgono al 2,8% di tutti i collegamenti nazionali previsti ad agosto 2024. Ecco quali sarebbero:
1) Roma Fiumicino-Milano Linate
2) Roma Fiumicino-Milano Malpensa
3) Milano Malpensa-Napoli
4) Roma Fiumicino-Genova
5) Bergamo-Napoli
6) Roma Fiumicino-Napoli
7) Milano Linate-Napoli
8) Bologna-Roma Fiumicino
9) Roma Fiumicino-Firenze
10) Roma Fiumicino-Pisa
11) Bergamo-Pescara
12) Bergamo-Roma Fiumicino
Su queste rotte, nel 2019 sono stati effettuati circa 45 mila voli “che hanno generato solo l’1,45% delle emissioni di anidride carbonica del trasporto aereo a livello nazionale. L’eventuale soppressione di tali rotte — si legge nell’analisi — genererebbe un risparmio in termini di CO2 esiguo, che potrebbe ridursi o addirittura annullarsi qualora il passeggero orientasse la propria preferenza di viaggio verso il trasporto privato su gomma”.