Tra il 1998 ed il 2016, invece, i posti di lavoro del settore a livello nazionale sono calati del 41% e del 35% le ore lavorate nelle fabbriche di autoveicoli italiane.
Un quadro, quello delineato dalla Fiom, che peggiora ulteriormente per quanto riguarda la situazione torinese, definita "buco nero", dove nel 2006, a Mirafiori, si producevano 218 mila vetture, con sei modelli, e nel 2018 si è arrivati a 43 mila unità nell'intero polo dell'auto torinese. I posti di lavoro persi nel settore dal 2008 a Torino sono stati 18 mila. La Fiom torinese parla di "punto di non ritorno" e lancia l'allarme sulla possibile chiusura di uno stabilimento nel comprensorio di Torino.
Anche l'arrivo della 500 elettrica a Mirafiori, infatti, "non potrà garantire la piena occupazione" dal momento che, ha spiegato il segretario provinciale della Fiom Edi Lazzi, "l'obiettivo di vendere 20 mila unità sembra essere molto ambizioso per un unico modello commercializzato".