La compagnia aerea, che già perdeva in passato, ha avuto un disavanzo più significativo nel 2016 perché ha dovuto abbassare i prezzi, ma senza poter ridurre i costi, in particolare quelli del carburante. Cosa che, invece, hanno fatto i vettori concorrenti.
Prendendo una compagnia a caso, Lufthansa, nel 2016 il gruppo tedesco ha ridotto i costi industriali al km per passeggero del 5,4 per cento e del 5,2 i proventi unitari.
In sostanza, ha trasferito sui clienti, attraverso prezzi inferiori, i risparmi di costo conseguiti. Lo stesso hanno fatto gli altri competitors, comprese le low-cost.
Alitalia, invece, si è ritrovata a gestire contratti di fornitura troppo sfavorevoli e non è, dunque, riuscita a ridurre i costi. E ha dovuto comunque ridurre i prezzi. Ecco perchè il disavanzo è peggiorato.
A questo punto, piuttosto che svendere la compagnia a pezzi, bisognerebbe tagliare i costi eccedenti. Se venisse fatto, forse, anche il prezzo di vendita potrebbe essere più accettabile.