I ministri dell’Economia Roberto Gualtieri, dei Trasporti Paola De Micheli, dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e del Lavoro Nunzia Catalfo hanno firmato il decreto Alitalia che costituisce la nuova società per il trasporto aereo.
Il Consiglio di amministrazione è composto dall’ex ad di Poste Francesco Caio (presidente) e da Fabio Maria Lazzerini (amministratore delegato, già top manager del vettore).
Consiglieri sono Alessandra Fratini (laurea in Legge alla Sapienza, avvocato con studio a Bruxelles), Angelo Piazza (ex magistrato del Tar), Lelio Fornabaio (già presidente del Collegio sindacale e sindaco di Erg, Astaldi, Atlantia), Frances Vyvyen Ouseley (ex ad di Easyjet Italia), Simonetta Giordani (ex Wind, Autostrade, Atlantia, sottosegretario al Turismo nel governo Letta), Silvio Martuccelli (professore ordinario di Diritto privato alla Luiss) e Cristina Girelli (responsabile delle Operazioni in amministrazione straordinaria in Alitalia dal 2017 al 2020, poi in Air Italy, ai Progetti speciali). Il collegio sindacale è composto invece da Paolo Maria Ciabattoni, Giovanni Naccarato, Marina Scandurra, Gianfranco Buschini e Serena Gatteschi.
“La newco rappresenta il primo passo verso la costituzione di un vettore di qualità capace di competere sul mercato internazionale – spiega Gualtieri -. Poniamo le basi per il rilancio del trasporto aereo italiano, attraverso la scelta di manager di primo livello e grande competenza in grado di elaborare e attuare un piano industriale solido e sostenibile”.
Ecco la ministra dei Trasporti, De Micheli: "Nasce oggi la nuova compagnia aerea di bandiera, in netta discontinuità con il passato e che dovrà giocare un ruolo da protagonista sul mercato europeo e internazionale”.
La costituzione della newco Alitalia è solo l'inizio di un percorso che porterà al rilancio della compagnia. Ci vorranno 30 giorni perché il decreto vada in Parlamento; quindi sarà presentato il nuovo piano industriale che avrà un arco temporale di cinque anni.
Azienda e governo saranno anche impegnati a dimostrare alla Commissione europea che la nuova società non ha nulla in comune con la vecchia Alitalia. Bruxelles dovrà pronunciarsi sugli aiuti da 1,3 miliardi ricevuti a partire dal 2017 dalla società che fu poi commissariata dal governo Gentiloni. La Commissione potrebbe bollare questi aiuti come di Stato, illegittimi e da restituire. Ma il peso potrebbe ricadere sulla vecchia compagnia che diventerà una sorta di bad company. La nuova società si ritroverà invece con una dotazione di 3 miliardi, stanziati dal governo nel decreto Rilancio.
Se l’iter non avrà intoppi, gli aerei prenderanno il volo all’inizio del 2021. La nuova compagnia partirebbe con circa 90 aerei e 6.500 dipendenti. A grandi linee il piano dovrebbe puntare sulle rotte di lungo raggio, in particolare quelle verso gli Usa, le più profittevoli.