Anche l'incertezza politica legata al prossimo governo non gioca a favore, rende la vendita ancora più difficile e potrebbe, persino, rimettere in discussione la cessione del vettore. Nel frattempo l’azienda continua da numerosi anni ad accumulare debiti, finanziati attraverso la fiscalità generale.
Etihad c’aveva provato a ritirare su la compagnia italiana e per questo aveva acquisito il 49% nel 2014. Tuttavia, i risultati sono stati modesti a causa dell'elevata base dei costi del vettore e della crescente concorrenza dei rivali europei a basso costo.
Alitalia aveva negoziato con i sindacati nell'aprile 2017 un aggressivo piano di ristrutturazione, poi respinto nei giorni successivi dai quasi 12 mila dipendenti, spingendo la compagnia verso l'amministrazione. Fino alla tegola, in realtà prevedibile, giunta da Bruxelles.