Oggi la dichiarazione sulle buone intenzioni. Audi punta a vendere 800 mila auto completamente elettriche entro il 2025. L'obiettivo è diventare il primo player della mobilità elettrica tra i produttori di alta qualità. Questo ha dichiarato il ceo di Audi, Rupert Stadler.
Ieri, invece, il mea culpa. La dichiarazione di Stadler giunge un po' tardiva e soprattutto poco dopo l’ammissione di aver riscontrato irregolarità nei controlli sulle emissioni di alcuni modelli. Anche il big delle auto di lusso è inciampato sull’ostacolo lasciato sulla strada da Volkswagen con il diesel-gate.
Il mea culpa della casa automobilistica è arrivato dopo che il ministero dei trasporti tedesco ha reso noto che sta indagando su un nuovo dispositivo – si sospetta illegale - installato dal costruttore sui modelli A6 e A7.
Secondo il settimanale tedesco Spiegel, le auto sono state dotate di un software che ha deliberatamente rallentato il consumo di uno speciale liquido antinquinamento per evitare che i conducenti dovessero raboccarlo.
Quello che doveva passare per un favore al cliente si trasforma in un grave danno all’ambiente, visto che l’escamotage riduce l’efficacia del liquido nel neutralizzare gli ossidi di azoto, rendendo le auto diesel ancor più inquinanti.