L’Environmental Protection Agency (Epa), l’Agenzia federale degli Stati Uniti per la protezione ambientale, ha presentato martedì scorso una serie di restrizioni per ridurre le emissioni inquinanti delle auto. L’obiettivo è arrivare entro il 2032 con il 67 per cento del mercato di auto e furgoni formato da veicoli elettrici. Percentuali più basse sono previste per gli autocarri di media portata (46%), per quelli pesanti (25%) e per i bus (50%).
Se approvate l’anno prossimo, come previsto, saranno le norme più aggressive nella storia dell’industria automobilistica americana. Basti considerare che lo scorso anno erano elettriche solo il 5,8% delle nuove vetture vendute nel Paese. Sebbene l’Epa non possa imporre alle case automobilistiche di vendere un certo numero di veicoli elettrici, in base al Clean Air Act può limitare l’inquinamento generato dal numero totale di auto vendute da ciascun produttore. L’Agenzia può fissare tale limite in modo così severo che l’unico modo in cui i produttori possono rispettarlo è vendere una certa percentuale di veicoli a zero emissioni.
Biden aveva già firmato nel 2021 un ordine esecutivo per garantire che il 50% di tutte le nuove auto fosse elettrico entro il 2030. Le norme proposte dall’Epa vanno oltre e gli permetteranno di centrare l’obiettivo di tagliare del 50% le emissioni entro il 2030, rispettando le promesse elettorali. Le nuove norme eliminerebbero l’equivalente delle emissioni di anidride carbonica generate in due anni da tutta l’economia negli Stati Uniti, il secondo paese più inquinante del pianeta dopo la Cina in valore assoluto ma il primo in termini pro-capite (fonte: My Data Jungle).