Da decine di migliaia di migranti a zero: al porto di Palermo da due anni e mezzo non sbarca più nessuno. Ma, ad esempio, a Marina di Carrara sono stati 1.200 in un anno. È il bilancio di 18 mesi di assegnazione di porti lontani alla flotta umanitaria. I detrattori del governo vedono in tutto ciò una chiara scelta di tentare di scaricare il “problema” dei migranti sulle regioni amministrate dall’opposizione all’attuale esecutivo.
Se così fosse davvero, beh, allora si tratterebbe probabilmente di un clamoroso boomerang, se si prova a rovesciare la lente con cui si guarda ai migranti da problema a opportunità, che si declina - secondo i demografi - in un’assoluta necessità.
In altri termini, sbarcare in regioni dove la probabilità di essere integrato nell’economia formale è maggiore, e dove la carenza di lavoratori in determinati ambiti sembra farsi sempre più stringente, si traduce in un potenziale vantaggio competitivo per le regioni di approdo.
C’è poi l’aspetto demografico. I dati ad oggi disponibili sono disastrosi per l’Italia, ma i più sembrano inconsapevoli della gravità del problema: in una società fortemente invecchiata e con pochi giovani lavoratori chi e come si finanzia il sistema previdenziale, sanitario, e di istruzione?
Infine, alcune note di colore. Trasportare i migranti (si intende quelli in condizioni psico-fisiche relativamente accettabili) direttamente al centro-nord consente di accorciare il tragitto di coloro che vogliono andare (illegalmente) in altri paesi europei: è questo che vuole il governo?
Senza poi considerare il pessimo stato dei collegamenti stradali e ferroviaria che collegano il sud al resto del paese. Talmente disastrati che forse è meglio andare via nave. Se, però, ci fosse già il Ponte sullo Stretto si potrebbe risparmiare meno di un’ora rispetto alle 10-12 che occorrono in assenza di traffico per andare, ad esempio, da Roma a Palermo.
Tornando al punto centrale, quello che sembrava un dispetto politico si potrebbe presto rivelare in un boomerang, quando nel prossimo futuro per motivi anche e soprattutto demografici ci si renderà conto che senza di loro, i migranti, sarà impossibile andare avanti.