Il neo presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha accusato il governo del Venezuela di aver violato la clausola politica del Mercosur, ovvero di non essere un paese democratico, e ha detto che dovrebbe essere espulso dall'alleanza economica, fondata nel 1991 da quattro paesi: Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay. A questi si sono poi aggiunti Bolivia, Cile, Perù, Colombia, Ecuador e, nel 2012, il Venezuela. Che, tuttavia, è stato sospeso a dicembre 2016 per scorrettezze nei rapporti commerciali.
E, ora, la dichiarazione di Bolsonaro – che entrerà in carica il prossimo primo gennaio - contro Maduro. E le parole pesano ancora di più se si considera che il Brasile sviluppa il 77% del Pil del Gruppo Mercosur.
Che qualcosa in America Latina possa presto cambiare si intuisce anche dalla reazione del consigliere della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, John Bolton, secondo il quale la vittoria di Bolsonaro, insieme a quella di Ivan Duque in Colombia, rappresenta un "segnale positivo per il futuro della macroregione".
La prima economia del Sudamerica si prepara a nuova stagione di privatizzazioni. È ciò che serve al Brasile per esprimere l’enorme potenziale economico di cui dispone?