Le importazioni cinesi dalla Russia sono diminuite a luglio: si tratta della prima riduzione mensile dal febbraio 2021, quando l’import di petrolio e altri beni (come carbone e alcuni metalli) a prezzi scontati è iniziato a salire costantemente dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina.
In termini relativi, le importazioni della Cina dalla Russia sono diminuite dell’8 per cento attestandosi a 9,2 miliardi di dollari il mese scorso rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, in contrasto con la crescita del 15,7 per cento registrata a giugno (secondo i calcoli di Reuters).
Al contrario, le esportazioni cinesi in Russia continuano a crescere ma a un ritmo inferiore: in valore assoluto è arrivato, in riferimento al mese di luglio, a 10,28 mld. C’è tuttavia da dire che l’export cinese diretto in Russia corrisponde ad appena il 3 per cento di tutte le esportazioni della seconda economia al mondo.
Allo stesso tempo, le importazioni degli Usa dalla Russia sono tornate ad aumentare, sebbene la guerra in Ucraina sia ancora lontana dalla fine. A maggio sono risultate pari a 504 milioni di dollari, con il valore che è cresciuto di 2,3 volte rispetto al minimo di 215,6 mln toccato ad aprile (fonte: US Bureau of Statistics). Il dato relativo a maggio, tuttavia, non è quello più alto dell’anno. A gennaio infatti era pari a 508 mln, mentre a febbraio addirittura di 662 mln e a marzo di 562 mln.
In sintesi, il commercio tra Mosca e Pechino continua ad essere vivo, sebbene le sanzioni abbiano avuto un qualche effetto e i numeri non siano certo paragonabili a quelli registrati negli scambi commerciali tra Cina e Usa.