Punta a essere l’alternativa alla Via della Seta cinese: è il nuovo progetto di corridoio economico tra India, Medio Oriente ed Europa, firmato a New Delhi a margine dei lavori del G20. Una rete di ferrovie, porti e collegamenti energetici: un megaprogetto diventato realtà quantomeno sulla carta, dopo mesi di negoziati segreti, con la firma di un memorandum di intesa da parte dei Paesi coinvolti: Stati Uniti, India, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Germania, Francia, Italia ed Ue.
Il memorandum di intesa prevede due direttrici, ferroviarie e marittime che collegheranno l’India ai Paesi del Golfo e questi ultimi all’Europa, una rete di ferrovie e porti volti a migliorare i flussi commerciali ed energetici dall’Asia meridionale al Golfo Persico e con l’obiettivo di raggiungere l’Europa. La firma è stata annunciata durante l’evento “Partnership for global infrastructure and investment and India-Middle East-Europe economic corridor” che intende valorizzare il lavoro svolto dalla Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII), creata dal G7 per contrastare la Cina nella regione Asia-Pacifico.
In questo modo, il nuovo corridoio cerca di riconfigurare il commercio tra i Paesi dell’Europa, del Golfo Persico (sia l'Arabia Saudita, il principale esportatore di petrolio al mondo, sia gli Emirati Arabi Uniti, il centro finanziario del Medio Oriente, cercano da anni di proteggersi da qualsiasi interruzione delle rotte commerciali ed energetiche) e dell’Asia meridionale, riducendo significativamente il tempo necessario per trasportare le merci tra queste nazioni, sebbene non sia stato stabilito come sarà finanziato.