La creazione di una zona di libero scambio non è attualmente una priorità per i paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), ma non è esclusa in futuro.
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La dichiarazione del funzionario russo conferma la crescente tendenza globale da parte dei paesi a costituire aree di libero scambio a livello macroregionale. In realtà i paesi Brics, che comprendono oltre un terzo della popolazione mondiale e hanno un Pil nominale equivalente a circa il 20% del prodotto mondiale lordo, stanno già collaborando fattivamente da tempo. Nel 2014, quindi prima dell’entrata di Trump sulla scena mondiale, i cinque Stati hanno costituito la New Development Bank per finanziare infrastrutture e progetti di sviluppo. Di quante siano le risorse in gioco e dei progetti da sostenere se ne discuterà in Sudafrica, che ospiterà il 25-27 luglio il prossimo vertice Brics.