La minaccia di Trump di imporre dazi del 100% sui BRICS è un boomerang?

Gli Stati Uniti hanno un deficit commerciale di quasi 433,5 miliardi di dollari con i paesi membri dei BRICS. E nessuno dei partner e dei candidati all’adesione del blocco ha rilevanti deficit commerciali con gli Stati Uniti, mentre molti vantano grandi surplus

La minaccia di Trump di imporre dazi del 100% sui BRICS è un boomerang?

La minaccia di Trump di imporre “tariffe al 100%” contro i BRICS è tra le sue affermazioni più radicali in materia commerciale, che prende di mira un blocco economico che rappresenta circa il 35% dell’attività economica globale a PPP (a parità di potere d’acquisto) e oltre il 40% della popolazione del pianeta.

Gli Stati Uniti hanno un deficit commerciale di quasi 433,5 miliardi di dollari con i paesi membri dei BRICS. E nessuno dei partner e dei candidati all’adesione del blocco (oltre 50 paesi in totale) evidenzia rilevanti deficit commerciali con gli Stati Uniti, mentre molti vantano grandi surplus. Ad esempio, il potenziale partner Vietnam da solo ha registrato con Washington un surplus superiore a 109 miliardi di dollari nel 2023.

Gli Stati Uniti contano sui BRICS per un’ampia gamma di prodotti fisici, dai beni per la casa, macchinari e apparecchiature elettriche ai prodotti farmaceutici, attrezzature mediche, energia, prodotti chimici e minerali di terre rare. In confronto, le principali esportazioni fisiche degli Stati Uniti (armi, petrolio, cibo e automobili) sono piuttosto abbondanti nell'economia mondiale, specialmente tra i membri dei BRICS.

Restando sul piano del commercio in senso lato, in quanto valuta di riserva mondiale de facto, il dollaro è da tempo una delle principali esportazioni americane: i paesi stranieri possiedono circa 7,6 trilioni di dollari in titoli del Tesoro Usa e il dollaro rappresenta circa il 54% del commercio globale (anche se nel commercio tra BRICS il 65% degli scambi è ora regolato in valute locali).

Tutto ciò significa che se Trump desse il via libera alle tariffe del 100% sul blocco BRICS, ci sarebbero significativi aumenti dei prezzi dei prodotti di consumo importati dagli Stati Uniti. Trump spera che l’industria domestica si sviluppi abbastanza da riuscire a realizzare (per così dire ‘in house’) gli stessi prodotti a costi più bassi. Ciò potrebbe in teoria accadere, ma le nuove fabbriche non creerebbero probabilmente un gran numero di posti di lavoro (sarebbero perlopiù automatizzate).

Se Trump mantenesse le sue minacce, la sua scelta potrebbe finire per accelerare la de-dollarizzazione e velocizzare gli sforzi globali per ridurre la dipendenza dalle principali esportazioni statunitensi, mettendo di fatto di discussione il primato economico degli Usa.

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