Dietro l’apparente neutralità ostentata finora, il sostegno della Cina alla Russia si sarebbe intensificato negli ultimi mesi, secondo fonti citate dalla testata statunitense Bloomberg tutelandone l’anonimato.
Pechino fornirebbe immagini satellitari, centrali per pianificare operazioni militari, componenti microelettronici, macchinari per la produzione e la riparazione di carri armati, e propellenti per missili.
Anche in campo civile, gli scambi tra i due paesi sono floridi. L’interscambio commerciale complessivo, nel 2023, ha raggiunto i 240 miliardi di dollari.
Nei giorni scorsi il segretario di Stato americano Antony Blinken, come rivelato dal Financial Times, aveva informato gli alleati di Nato e Ue che “la Cina sta intensificando il suo sostegno al complesso militare-industriale della Russia con aiuti che favoriscono l’invasione dell’Ucraina e minacciano altri paesi”, fornendo “strumenti, input e competenze tecniche”.
Intanto l’Ucraina si trova ad affrontare una carenza critica di artiglieria e i partner occidentali arrancano nelle forniture a Kiev. Al contrario, la Russia è riuscita a incrementare la produzione interna di armi, continua a importare componenti chiave attraverso paesi terzi, e ha attivato importanti forniture belliche da Corea del Nord e Iran.