Dopo sette mesi di attacchi firmati dagli Houthi contro le navi nel Mar Rosso, i trasporti marittimi via container stanno precipitando in una crisi sempre più grave. I prezzi dei noli da inizio maggio sono raddoppiati sulle principali rotte dall’Asia, spingendosi ai massimi dall’estate 2022 sul mercato spot.
Un’impennata che rischia di riaccendere l’inflazione e che sta mettendo in difficoltà soprattutto l’area del Mediterraneo, la più penalizzata dalla rinuncia ad attraversare lo Stretto di Suez, che obbliga a circumnavigare l’Africa. Occorre poi considerare che le deviazioni di rotta tengono le navi occupate più a lungo e così la capacità di trasporto effettiva si riduce, spingendo i prezzi ancora più in alto.
Il risultato finale è che spedire da Shanghai a Genova un container da 40 piedi (FEU), che in volume corrispondono a 76 metri cubi d’ingombro totale, è tornato a costare più di 7mila dollari a fronte dei 3.600 di fine aprile e dei 1.300-1.500 dell’autunno 2023, quando i noli (prima che gli Houthi scatenassero l’offensiva in appoggio ai palestinesi) erano tornati a livelli pre-pandemici.