
Nonostante tutto, il ‘made in Italy’ anche nel 2024 riesce a piazzare un nuovo record in valori correnti, arrivando nei mercati extra-Ue oltre il precedente massimo del 2023 e superando i 305 miliardi di euro (3,5 in più).
Guardando alle principale aree, sia Stati Uniti (-3,6%) che soprattutto Cina (-20%) vedono una riduzione degli acquisti, così come in lieve riduzione sono i dati verso la Svizzera.
A risollevare le sorti delle nostre vendite è in particolare l’area del Medio Oriente, la più brillante in termini complessivi, con un incremento che nei dodici mesi arriva al 5,5%. In crescita anche l’area del Mercosur, India e Giappone.
Il nuovo record non si sarebbe registrato senza il contributo decisivo della Turchia e dei suoi acquisti di oro. Turchia che tra tutti i paesi extra-Ue è quello che presenta la crescita dell’import più rilevante, (+24%) proprio a causa dello shopping di metallo giallo, in particolare dal distretto di Arezzo.
I dati settoriali, disponibili solo fino ad ottobre, vedono una crescita del capitolo gioielleria per 3,6 miliardi. Effetto di un mix di ragioni legate alle scelte di Ankara: tra dazi all’oro extra-Ue (Svizzera ed Emirati Arabi i più colpiti) che dirottano gli acquisti di Ankara altrove e vincoli quantitativi all’acquisto di oro grezzo che inducono le aziende turche ad andare a caccia di semilavorati da rifondere.
Il tutto in presenza di un’inflazione turca galoppante, che spinge gli acquisti verso i beni rifugio. Il risultato è il boom del distretto orafo di Arezzo.