
Il cammino per la pace comincia dalle centrali elettriche, dice la Casa Bianca. È un cessate il fuoco parziale quello che è stato accettato da Vladimir Putin al termine di un colloquio telefonico di due ore e mezza con Donald Trump.
Secondo le indicazioni trasmesse dal Cremlino, il presidente russo ha accolto l’idea di sospendere per 30 giorni gli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine. In attesa di una analoga decisione da Kiev.
Sempre secondo il resoconto russo della telefonata, gli altri passi costruttivi accolti da Putin riguardano appunto l’avvio di negoziati sulla sicurezza della navigazione nel Mar Nero, e uno scambio di prigionieri.
Il comunicato della Casa Bianca aggiunge che i negoziati per un cessate il fuoco marittimo inizieranno immediatamente in Medio Oriente. I due presidenti hanno stabilito di proseguire la ricerca di una soluzione alla crisi attraverso contatti personali e la costituzione di gruppi di lavoro bilaterali di esperti.
Il presidente russo, scrive il Cremlino, ha espresso la propria disponibilità a studiare soluzioni durature e sostenibili: “Tenendo naturalmente conto della necessità di eliminare le cause originarie della crisi (tra cui anche l’esclusione politica di Zelensky, ndr) , gli interessi legittimi della Russia nel campo della sicurezza”.
Ed è qui che finiscono le “concessioni” russe.