L’export resta il volano del cuore pulsante dell’economia italiana, ovvero la Lombardia. Nel biennio 2017-2019 i principali mercati sono stati Germania, Francia e Spagna, mentre per il 2020-2022 i primi Paesi target sono Russia, Germania e Stati Uniti.
È questa la fotografia che emerge dall’edizione 2019 del rapporto ‘Le imprese lombarde nelle catene globali del valore’ realizzato da Confindustria Lombardia, in collaborazione con Sace Simest e ISPI.
L’indagine, che ha raccolto informazioni presso oltre 1700 imprese associate al Sistema Confindustria Lombardia, include un focus su 7 imprese definite "Campioni", rappresentative di 7 filiere d’eccellenza: Farmaceutica (Dompè), Automotive (OMR), Chimica (Lechler), Meccanica (Secondo Mona), Agroalimentare (Consorzio Casalasco), Moda e Design (Boffi) ed Energia (Maire Tecnimont).
Nel loro complesso le imprese lombarde generano circa il 28% dell’export italiano e, in media, il 45% del loro fatturato deriva dal rapporto commerciale con l’estero. Una performance che è il risultato di un sistema produttivo sinergico dove imprese grandi e altamente internazionalizzate sviluppano legami strategici con la filiera locale e la inseriscono nelle catene del valore globali.
Dal rapporto, però, emerge anche la contenuta presenza diretta delle nostre aziende sui mercati esteri con proprie strutture commerciali o di produzione.