In principio era un elemento centrale della politica estera dell'amministrazione Obama in Asia. Poi nel 2017 Donald Trump aveva deciso che era meglio ritirare gli Stati Uniti dall’accordo, dopo averlo definito "un continuo stupro del nostro paese". Fino all’8 marzo 2018, la data fissata per la sigla del "Tratado Integral y Progresista de Asociación Transpacífico" (CPTPP).
Il nuovo accordo, raggiunto pochi mesi dopo la defezione statunitense, conserva sostanzialmente il contenuto del Trattato originale (TPP) e include 11 paesi: Australia, Brunei Darussalam, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam.
L’intesa prevede l’eliminazione del 98% dei dazi in un mercato del valore di quasi 14 trilioni di dollari. Tra i vari paesi coinvolti, secondo le stime del ministero degli Affari Esteri e del Commercio l'accordo dovrebbe dare una spinta da 1,2 a 4 miliardi di dollari al prodotto interno lordo reale della Nuova Zelanda.