Comincia il G20 "finanziario" a Buenos Aires. Al centro dell'attenzione il messaggio che dall'Argentina sarà rivolto al resto del mondo: l'espansione economica più ampia e più forte dall'inizio del decennio potrebbe essere messa a repentaglio se i governi attuassero politiche commerciali sleali.
Nella bozza di una dichiarazione che sarà discussa ad Aires non compare, tuttavia, la parola “protezionismo”, ma è comunque il convitato di pietra. La decisione di Trump sui dazi, che entrerà in vigore venerdì 23 marzo, dominerà probabilmente i due giorni di discussioni del G20.
Il presidente degli Stati Uniti rischia di innescare una guerra commerciale globale, che secondo Bloomberg Economics potrebbe cancellare 470 miliardi di dollari dal prodotto interno lordo globale entro il 2020. L’economia mondiale sembrava impostata sulla via di una consistente ripresa, ma adesso le prospettive a breve e medio termine potrebbero essere riviste ufficialmente al ribasso.
Le tensioni geopolitiche e l’aumento generalizzato dei tassi di interesse (si attende a breve il primo aumento stabilito dalla Fed a guida Jerome Powell) costituiscono ulteriori rischi per l’economia globale che saranno affrontati durante il G20.
Altro nodo centrale sono le criptovalute: probabile su questo punto una risposta multilaterale. L’obiettivo è spezzare il circolo vizioso tra monete elettroniche e riciclaggio di denaro, evasione fiscale e finanziamento del terrorismo.
La voce di quoted
L’amministrazione Trump mette fine al tradizionale programma di dialogo economico fra Stati Uniti e Cina. Lo ha comunicato David Malpass, sottosegretario al Tesoro a Buenos Aires per il G20 finanziario. Gli Usa sono delusi dal comportamento della Cina verso l’apertura al commercio internazionale e preoccupati per l’influenza che Pechino esercita sulle aziende controllate dallo Stato.