“La Russia risponderà allo stesso modo se la Nato dispiegherà truppe e infrastrutture in Finlandia e Svezia”. All’indomani dell’accordo sull’allargamento dell’Alleanza atlantica il presidente Vladimir Putin è tornato a minacciare l’Europa.
Intanto gli 007 Usa lanciano un nuovo allarme: “Con il prolungarsi della guerra in Ucraina è possibile che la Russia usi le armi nucleari”, ha detto la numero uno dell’intelligence Usa, Avril Haines.
In questo quadro geopolitico complesso si inserisce poi la Cina, che bastona l’Alleanza atlantica. “La Nato dovrebbe abbandonare la mentalità da Guerra Fredda e smetterla di farsi dei nemici. Alcuni Stati membri continuano a inviare aerei e navi da guerra per effettuare esercitazioni militari nelle acque vicine alla Cina (il riferimento è all’Indo-Pacifico, ndr), creando tensioni”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese che ha aggiunto: la Nato rappresenta una “sfida sistemica alla pace e alla stabilità mondiale”.
L’Alleanza atlantica sarà dunque pure più grande, in seguito al prossimo ingresso di Svezia e Finlandia, ma ora i fronti internazionali da fronteggiare sono due e sempre più agguerriti: Russia e Cina.
Certo con Pechino c’è una profonda interdipendenza economica con l’Occidente, che potrebbe essere sciolta ma a un prezzo elevatissimo per le economie avanzate, visto che il paese più popoloso al mondo è anche quello che controlla la maggior parte delle risorse (non solo le cosiddette terre rare) disponibili sulla Terra. Una dipendenza ben più pesante di quella gia abnorme dal gas russo evidenziata in questi mesi dall’Europa.