Il braccio di ferro tra Stati Uniti e Russia è una prova di resistenza. Si gioca in Ucraina ma non riguarda solo l’Ucraina. Per farsi sentire, Putin ha scelto di minacciare la guerra. E ha bisogno di rendere credibile questa minaccia. Per riuscirci ha concentrato lungo i confini con l’Ucraina (anche quelli sul versante bielorusso) una quantità ingenti di apparati militari.
Putin si è così messo nella posizione di dettare le regole del gioco, che per ora sembra girare a sua favore. Anche perché sta riuscendo il tentativo di divedere i paesi europei sulle sanzioni alla Russia e su cosa concedere a Mosca, e di spaccare l’Alleanza Atlantica.
Per esempio, Italia e Germania hanno preteso da Washington di smorzare le sanzioni allo studio, ottenendo di non eliminare la Russia dal sistema finanziario Swift. In cambio, Berlino è costretta a promettere agli Stati Uniti che in caso di invasione annullerebbe Nord Stream 2.
In questo quadro, un attacco in grande stile della Russia all’Ucraina è poco plausibile. Ma la tensione è comunque destinata ad alzarsi.