Il presidente cinese ha sempre detto che avrebbe ripagato gli Usa con la stessa moneta. E così ha fatto anche stavolta. Dopo la decisione di Donald Trump di imporre nuovi dazi sull’import dalla Cina, Pechino ha replicato che imporrà nuove tariffe su 16 mld di dollari di importazioni dagli Usa.
La contromossa cinese avrà effetto subito dopo l’avvio dei dazi Usa, ovvero il 23 agosto. L'elenco delle importazioni statunitensi interessate include carbone, petrolio, prodotti chimici e apparecchiature mediche.
Ma c'è una notizia peggiore per la Casa Bianca. Lo stesso giorno dell'annuncio della reazione di Pechino, l'8 agosto, il governo guidato da Xi Jinping ha diffuso i dati sulla esportazioni cinesi che, inaspettatamente, hanno accelerato a luglio nonostante le nuove tariffe americane.
Anche il surplus commerciale con gli Stati Uniti è rimasto molto elevato: 28,1 miliardi di dollari, appena sotto i 28,97 mld registrati a giugno, ma comunque superiore dell'11% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Questa evidenza empirica dimostra che i dazi degli Stati Uniti per 34 miliardi di dollari sulle importazioni cinesi entrati in vigore il 6 luglio non sembrano aver inciso sensibilmente sul commercio estero della seconda economia al mondo. Anche le importazioni sono aumentate molto più velocemente nel mese di giugno. Ma non abbastanza da controbilanciare la crescente dinamica dell’export.