Gli obiettivi immediati della diplomazia sono evitare l’allargamento della guerra e liberare gli ostaggi, ma si lavora anche al futuro governo di Gaza, dopo l’imminente intervento israeliano per eliminare la leadership di Hamas e impedirgli di continuare a operare dalla Striscia.
Una delle ipotesi considerata è ricorrere all’uso della United Nations Relief and Works Agency per portare gli aiuti umanitari e far funzionare la basilare amministrazione, protetta da una missione autorizzata dall’Onu allo scopo di garantire la sicurezza.
Con la Lega Araba a fare da cerniera. Non per caso, il ministro degli Esteri statunitense Anthony Blinken ha incontrato nei giorni scorsi i leader di Arabia Saudita ed Egitto, che sarebbero cruciali nel trovare una soluzione in caso di vuoto di potere a Gaza.
La voce di quoted
Cosa è la Lega Araba?
È un’organizzazione dei Paesi arabi il cui nome ufficiale è Lega degli Stati arabi (Jāmi‘at al-Duwal al-‘Arabiyya). Fu costituita al Cairo nel marzo 1945 da Egitto, Arabia Saudita, Transgiordania (poi Giordania), Iraq, Libano, Siria e Yemen del Nord (che firmò nel mese di maggio), con lo scopo di coordinare la politica estera e promuovere la cooperazione culturale in tutto il mondo arabo.
In seguito sono entrati a farne parte Libia, Sudan, Tunisia e Marocco, Kuwait, Algeria, Yemen del Sud (dal 1990 unito allo Yemen del Nord nella Repubblica dello Yemen), Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Oman, Qatar, Mauritania, Somalia, Palestina, rappresentata dall’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, OLP, Gibuti, Isole Comore.
Sono stati ammessi come osservatori il Brasile, l’Eritrea, l'Armenia, il Venezuela e l’India. La Libia è stata sospesa nel febbraio 2011 a seguito dell’inizio della guerra civile, e riammessa nell'organizzazione nell’agosto dello stesso anno, la Siria nel novembre 2011, reintegrata, “a determinate condizioni”, nel maggio 2023.