Il 2 maggio la Turchia ha sospeso le relazioni commerciali con Israele a causa della guerra nella Striscia di Gaza, aggravando le tensioni tra i due paesi.
“La Turchia applicherà queste misure in modo rigoroso fino a quando il governo israeliano non garantirà il pieno accesso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”, precisa un comunicato del ministero del Commercio turco.
Il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha accusato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan di aver “violato gli accordi tra Israele e Turchia”, aggiungendo che il governo israeliano “creerà delle alternative al commercio con Ankara, concentrandosi sulla produzione locale e sulle importazioni da altri paesi”.
Il ministero del commercio turco non ha chiarito se saranno sospese anche le esportazioni di petrolio azero verso Israele attraverso il porto turco di Ceyhan. Secondo alcune stime, più di un terzo del fabbisogno israeliano di petrolio transita proprio attraverso il porto di Ceyhan.
La guerra tra Israele e Hamas ha mandato in frantumi la normalizzazione delle relazioni turco-israeliane, cominciata nel 2022 dopo un decennio di tensioni.
Negli ultimi mesi Erdogan ha più volte definito Israele uno “Stato terrorista” e ha affermato che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “ha superato Hitler”.