La Svizzera ha interrotto il negoziato per un accordo con l’Ue sull’adesione al mercato unico. Troppi i nodi impossibili da sciogliere, secondo Berna, a partire soprattutto dalla libera circolazione delle persone, che avrebbe ampliato l’accesso degli europei all’assistenza sociale della Confederazione, fino alla protezione dei salari e alla normativa sugli aiuti di Stato.
Secondo gli svizzeri, la libera circolazione dei cittadini si sarebbe dovuta applicare solo per “i dipendenti e le loro famiglie”, mentre per l’Ue avrebbe dovuto riguardare “tutti i cittadini”. Questo avrebbe tuttavia comportato “un cambio di paradigma nella politica migratoria svizzera, anche con conseguenze per l’accesso all’assistenza sociale”, ha affermato il ministro degli Esteri Ignazio Cassis.
L’esecutivo elvetico, precisa una nota, crede tuttavia che sia nell’interesse della Svizzera e dell’Ue salvaguardare la collaborazione bilaterale e portare avanti con convinzione gli accordi esistenti. Per questo motivo intende avviare un dialogo politico con l’Ue sul proseguimento della cooperazione.