La Macedonia del Nord (ex Macedonia) è candidata a entrare nell’Ue da 18 anni, la Serbia da 9 e l’Albania da 7. Ma la lentezza del processo di ìntegrazione, scandito dalla Commissione europea, rischia di allungare ulteriormente i tempi.
I leader politici serbo, albanese e macedone hanno così deciso che non è il caso di attendere l’eventuale allargamento dell’Ue e promesso di portare avanti una loro ‘mini-Schengen’ balcanica, che renderà più semplice lo spostamento sia delle persone che delle merci tra i tre paesi. La zona potrebbe vedere la luce entro la fine dell’anno e includere altri due paesi (Montenegro e Bosnia-Erzegovina).
L’obiettivo della ‘mini-Schengen’ è quello di cambiare la narrativa della regione, sia internamente, allentando le tensioni etniche, sia esternamente con l’obiettivo di aumentare la probabilità di ingresso nell’Ue e attrarre maggiori investimenti.