La scomparsa e il probabile omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi stanno trasformando lo strategico evento del Golfo, la “Future Investment Initiative”, in programma a fine ottobre a Riad, in un clamoroso - e inaspettato fino a pochi giorni fa - flop.
Si allunga, infatti, la lista di chi rinuncia a partecipare alla cosiddetta "Davos del deserto", la tre giorni di incontri organizzata dal governo saudita allo scopo di richiamare i grandi protagonisti dell'economia globale.
Le ultime defezioni pesano. Il direttore generale dell’Fmi, Christine Lagarde, ha annunciato la sua rinuncia, così come l''amministratore delegato di JPMorgan, Jamie Dimon, e il presidente di Ford, Bill Ford.
Si sono, poi, aggiunti i no dei numeri uno di Blackrock e Blackstone, rispettivamente Larry Fink e Stephen Schwarzman.
Anche il ceo di Credit Suisse Tidjane Thiam, oltre a quelli di Hsbc, John Flint, e Mastercard, Ajay Banga, hanno tutti optato per il passo indietro.
Stessa scelta presa anche dai media internazionali. Alcuni big, come Cnn, New York Times e Financial, hanno fatto sapere che non seguiranno il meeting saudita. Mentre Fox, che è "vicino" a Donald Trump, ha confermato la propria presenza così come il segretario al Tesoro Usa, Steve Mnuchin.
Tra le istituzioni, oltre a Lagarde, anche il presidente della Banca mondiale, Jim Yong Kim, ha preferito declinare l’invito.