I dazi istituiti e la minaccia di ulteriori offensive non hanno dissuaso Canada e Messico dal raccogliere il guanto di sfida con annunci di ritorsioni.
Il premier canadese Justin Trudeau ha annunciato la sua risposta: dazi del 25% su 106 miliardi di dollari di made in Usa, inizialmente, da martedì, contro oltre 20 miliardi ed entro tre settimane contro altri circa 85 miliardi.
Trudeau ha ammonito gli statunitensi che le decisioni di Trump possono portare a “tempi bui” per molti e ha incoraggiato ad un boicottaggio del ‘made in Usa’.
Altrettanto dura la replica a Trump della presidente messicana Claudia Sheinbaum. Ha ordinato al ministero dell’Economia di far scattare una risposta che “comprenda dazi e altre misure di rappresaglia”.
Presi per il PIL
I dazi sono un colpo potenzialmente duro all’economia statunitense. Interessano un interscambio da 2.100 miliardi di dollari l’anno, con Canada, Messico e Cina che sono i principali partner economici degli Usa, e mettono in discussione catene di produzione e forniture, da generi alimentari all’auto e all’elettronica di largo consumo. I tre paesi assieme costituiscono il 40% dell’import Usa di beni.