Con un’iniziativa senza precedenti, il Messico ha intentato, lo scorso 4 agosto, una causa contro i grandi produttori di armi statunitensi in un tribunale federale di Boston, nel Massachusetts, denunciando un “commercio negligente e illecito” che incoraggia il contrabbando e la violenza nel suo territorio.
Il ministro degli Esteri, Marcelo Ebrard ha spiegato che l’obiettivo della denuncia è quello di spingere i produttori di armi a risarcire il Governo messicano per i danni causati dalle loro “pratiche negligenti”, anche se l’importo (del risarcimento) deve essere determinato durante il processo. Ebrard ha persino accusato i produttori statunitensi di sviluppare modelli diversi destinati esclusivamente ai trafficanti di droga messicani.
Il traffico illegale di armi è una questione centrale nell’agenda bi-nazionale del Messico e degli Stati Uniti, che rappresentano il principale mercato per i potenti cartelli della droga. Tra le aziende denunciate ci sono Smith & Wesson, Beretta, Colt, Glock, Century Arms, Ruger e Barrett, produttrici di oltre il 68% delle armi che vengono introdotte illegalmente in Messico ogni anno.
E, secondo i dati del Governo messicano, più di 17.000 omicidi commessi nel 2019 sono avvenuti con l’utilizzo di armi trafficate illegalmente dagli Usa.