I dati contenuti nella Relazione sull'economia non osservata allegata alla Nota di aggiornamento al Def “mostrano la persistenza di livelli elevati di evasione fiscale e contributiva, aspetti critici per il rafforzamento della capacità competitiva e di crescita del nostro Paese e per l’efficacia e l’equità delle politiche pubbliche”. A sottolinearlo è il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo nell’audizione sulla Nadef davanti alle Commissioni Bilancio di Senato e Camera.
Le stime della relazione evidenziano in media, nel triennio 2014-2016, un gap complessivo pari a circa 109,7 miliardi. Ma “per gli interventi riguardanti il recupero dell’evasione, una quantificazione precisa è ardua”, spiega il vice dg della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini.
Poi l'attenzione è andata su un altro nodo. “Anche la riduzione del cuneo fiscale può dare uno stimolo non irrilevante, seppur graduale, all’economia, accrescendo sia la competitività delle imprese, sia i redditi reali e quindi i consumi delle famiglie”, sottolinea Bankitalia nel documento sulla Nota di aggiornamento al Def consegnato alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Tuttavia, “la scelta di disattivare integralmente le clausole nel 2020 - aggiunge Signorini - limita l’ammontare di risorse che possono essere dedicate alla riduzione del cuneo”.