Il numero dei lavoratori in nero rischia di raddoppiare in pochi mesi

La crisi determinata dall'emergenza sanitaria potrebbe far “esplodere” l’esercito dei lavoratori in nero presenti in Italia già oggi pari a 3,3 milioni. Stando alle previsioni dell’Istat, infatti, entro la fine di quest'anno circa 3,6 milioni di addetti rischiano di perdere il posto di lavoro. L’allarme arriva dall'Ufficio studi della Cgia.

In pochi mesi il numero dei lavoratori in nero rischia di raddoppiare

Secondo il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo, “nel 2009, che viene ricordato come l’annus horribilis dell’economia italiana degli ultimi 75 anni, il Pil in Italia scese del 5,5% e la disoccupazione a livello nazionale nel giro di due anni raddoppiò, passando dal 6 al 12%.

Quest’anno la contrazione del Pil sarà del 10%: una riduzione quasi doppia rispetto a quella registrata 11 anni fa. Alla luce di ciò, è molto probabile, dal momento in cui verranno meno la Cig introdotta nel periodo Covid e il blocco dei licenziamenti, che il tasso di disoccupazione assumerà dimensioni molto preoccupanti”.

Ad “ammortizzare” la perdita di posti di lavoro ci penserà l’economia sommersa. Gli ultimi dati disponibili dicono che in Italia ci sono oltre 3,3 milioni di occupati in nero che, pur essendo sconosciuti all’Inps, all’Inail e al fisco, producono 78,7 miliardi di euro di valore aggiunto sommerso.

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