Le cause del disastro sono identificabili nelle carenze nei controlli e negli interventi di manutenzione che non sono stati eseguiti correttamente. È quanto si sostiene nelle 476 pagine scritte dai quattro periti nominati dal giudice Angela Nutini che ha in mano l’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi.
Secondo i periti la tragedia si sarebbe potuta evitare: “Controlli e interventi manutentivi, se fossero stati eseguiti correttamente, con elevata probabilità avrebbero impedito il crollo. La mancanza e/o l’inadeguatezza dei controlli e delle conseguenti azioni correttive costituiscono gli anelli deboli del sistema; se essi, laddove mancanti, fossero stati eseguiti e, laddove eseguiti, lo fossero stati correttamente, avrebbero interrotto la catena causale e l’evento non si sarebbe verificato”.
Solo pochi giorni fa si era registrata una svolta importante nelle indagini. La procura di Genova ha infatti contestato anche l’accusa di falso nella vicenda del crollo del ponte. Ipotesi di reato che possono fare aumentare le possibili pene in caso di condanna.